Aristotele e la sua vita


Aristotele fu uno dei più grandi filosofi occidentali, uno dei primi ad aver considerato la filosofia come un'attività scientifica articolata in discipline distinte, il cui obiettivo 
era quello di interpretare tutta la realtà. Secondo Aristotele per arrivare a questo obiettivo era necessario avere un metodo in cui i pensieri e i ragionamenti dovevano necessariamente rispettare delle determinate condizioni per giungere a conclusioni certe. 
Secondo lui, la logica era la più importante fra tutte le scienze; essa, denominata dallo studioso analitica, venne definita come la scienza che studia le regole della conoscenza scientifica. La logica aristotelica si basava sulla teoria del sillogismo e sull'analisi delle proposizioni. tale ragionamento sillogistico consisteva nel pervenire a conclusioni vere se le premesse erano vere; quindi, era necessario controllare e verificare sempre le premesse da cui aveva inizio il discorso. Questo tipo di procedimento aveva come scopo il sapere discorsivo che si attuava nella definizione, nel giudizio e nel ragionamento.
PENSIERO FILOSOFICO: Il filosofo sosteneva che il fine principale dell'uomo fosse la felicità, la quale non derivava dal piacere, ma dalla coscienza razionale di uno sviluppo della propria specifica essenza nell'ambito delle attività. La felicità si realizzava con l'esercizio della ragione e mediante le virtù, divise da Aristotele in dianoetiche (di carattere intellettuale) ed etiche (che riguardano il rapporto fra l'intelligenza e la sensibilità).  La caratteristica tipica delle virtù era costituita dal fatto che esse si acquisivano con l'insegnamento e la ripetizione e stavano a metà strada fra gli eccessi opposti. Secondo il pensiero aristotelico, era possibile attuare la virtù soltanto nell'ambito di una società organizzata o all'interno dello Stato, il quale non annullava le forme sociali più ristrette.

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